Le ferrovie
Bologna : Il Mulino, 2007.Pagine 264. Cm. 21x12.
ISBN 978-88-15-12391-6
Seconda edizione.
Dalla quarta pagina di copertina: "Poche cose come il treno hanno contribuito a definire la realtà e l'immaginario degli italiani. Durante il Risorgimento e subito dopo il 1860 l'arrivo della strada ferrata e l'inaugurazione delle stazioni assursero a simbolo dell'unità nazionale: non solo si scambiavano merci e idee, ma soprattutto le diverse genti della penisola potevano entrare in contatto tra di loro, dando così inizio alla formazione di un popolo nuovo.
Una funzione che il treno ha continuato a svolgere a lungo, con le tradotte dei fanti della prima guerra mondiale, con i «treni popolari» dell'epoca fascista, con i tanti «treni del sole» che nel dopoguerra rovesciarono, a centinaia di migliaia, le genti del sud nelle periferie industriali di Torino e di Milano.
Le ferrovie simboleggiarono anche nuovi ambiti di conoscenza e di presa di coscienza: dal carducciano fischio della vaporiera, annunciante il trionfo della scienza e della ragione laica, alla scoperta geografica del territorio, alla bonifica delle plaghe malariche.
Il libro, qui presentato in una nuova edizione, ricostruisce con finezza questa pagina così significativa della nostra identità."
Indice del libro | |
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Prefazione alla seconda edizione | 5 |
Introduzione | 7 |
I. Strade ferrate e Risorgimento | 11 |
1. I trasporti nel primo Ottocento | 11 |
2. «Lo spirito di nazionalità italiana» | 16 |
3. L'arrivo del «vapore» negli Stati preunitari | 23 |
4. Il servizio dei treni | 36 |
5. Le truppe in ferrovia | 42 |
II. Una «rete» nazionale | 51 |
1. L'epoca delle grandi costruzioni | 51 |
2. Ferrovie secondarie e tramvie | 62 |
3. Sviluppo economico | 73 |
4. La modernizzazione di città e campagne | 81 |
5. Il viaggio nell'Italia unita | 90 |
III. Stato e ferrovie | 113 |
1. La «legge dei grandi gruppi» e la «rivoluzione parlamentare» | 113 |
2. Le «convenzioni» | 124 |
3. Riccardo Bianchi e l'azienda statale | 130 |
4. La grande guerra | 141 |
5. I ferrovieri tra sindacato e politica | 147 |
IV. I «treni in orario» del ventennio fascista | 165 |
1. Epurazione e ristrutturazione | 165 |
2. Crescita del traffico e concorrenza stradale | 169 |
3. Elettrotreni e «littorine» | 178 |
4. Le «direttissime» | 183 |
5. I «treni popolari» | 187 |
V. La ricostruzione e il «Settebello» | 195 |
1. Tra mine e bombe | 195 |
2. Si ricomincia a viaggiare | 199 |
3. Il treno di «lusso» | 202 |
4. Il «trasporto dei poveri» | 205 |
5. La perdita del traffico merci e viaggiatori | 211 |
VI. Fine della «vecchia» ferrovia | 221 |
1. Il ritardo tecnologico | 221 |
2. La «direttissima» Roma-Firenze | 224 |
3. Il ritorno della gestione privata e la liberalizzazione | 227 |
4. Una nuova «rivoluzione ferroviaria»: l'«alta velocità» | 238 |
5. Archeologia industriale | 248 |
Indice dei nomi | 259 |
Dove si trova in biblioteca | Città | Prov. | Segnatura | Fonte |
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Biblioteca privata | Milano | MI | AT |
Recensioni |
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Recensione in "iTreni", n. 302, marzo 2008, pagina 34 |
Recensione in "Mondo Ferroviario Viaggi", n. 256, giugno 2008, pagina 61 |
Soggetti |
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Ferrovie > Storia |
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